BY: Gianluca Zoino

Approfondimenti

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Cos’è l’ansia?

Tutti noi sentiamo parlare di ansia o abbiamo descritto qualcosa che ci accadeva dentro dicendo : “sono in ansia”.
Quando lavoro con i miei pazienti chiedo spesso di dare un’immagine all’ansia, spesso è un peso sullo stomaco, o la sensazione di testa leggera o la paura di perdere il controllo.
In ogni caso tutti siamo convinti di conoscere il significato della parola ansia, che se poi non entriamo in difficoltà quando ne dobbiamo dare una definizione precisa.
Possiamo iniziare a dire che siamo nell’area dell’affettività.

L’ansia è un’emozione?

Assolutamente sì. Può essere un’emozione o un sentimento.
Può avere diverse origini, cause e può manifestarsi in diverse forme e con diversa intensità.

E’ sempre una condizione patologica?

No, l’ansia è una condizione di per sé fisiologica, che ha lo scopo di proteggere e di aiutare la sopravvivenza della specie. Immaginiamo come sarebbe la nostra vita se non avessimo paura nel guidare o nell’esporci a dei pericoli.
L’ansia può essere anche “positiva” e costruttiva”. Pensiamo ad uno studente che per l’ansia dell’esame si prepara al meglio e prende il massimo dei voti.
Un problema importante è distinguere un’ansia normale o fisiologica, da un’ansia patologica.
L’ansia fisiologica è anche quella che si manifesta come risposta congrua e adeguata ad uno stimolo pericoloso. Una persona che nella notte sente dei rumori in casa e trova dei ladri che stanno derubando le sue cose, sperimenterà un’ansia intensa ma congrua. La stessa persona che per anni poi non riuscirà più a dormire da sola in casa, avrà una evidente ansia patologica.
Lo stesso studente di cui parlavamo prima, se avesse un livello di ansia troppo elevato, rischierebbe di non concentrarsi o poi di paralizzarsi davanti al professore che lo interroga

L’ansia ha aspetti biologici?

Un secondo schema di spiegazione punta invece alle basi biologiche. È stata infatti ipotizzata la presenza di uno squilibrio nel funzionamento di vari sistemi di neurotrasmettitori che favorirebbe una risposta scorretta e inappropriata davanti a stimoli potenzialmente pericolosi.
Infatti le risposte di paura ed eccitazione hanno ben precisi meccanismi fisici, in cui sono coinvolte sia particolari aree del cervello sia i neurotrasmettitori serotonina e noradrenalina. In questo caso imparare una gestione dell’ansia diventa particolarmente importante, essendo essa un tratto che accompagna nella vita

L’ansia si apprende. Cosa vuol dire?

La mamma che ha molta ansia dirà al bambino, in modo incongruo e ripetitivo di fare attenzione a questo e quello, gli impedirà di sperimentare e gli instillerà insicurezza e paura.
L’ansia rappresenta una modalità con cui reagire alle situazioni che si apprende, per imitazione, nel corso della nostra vita.
Il nostro primo contesto relazionale è la famiglia. I nostri genitori sono il primo contesto relazionale di cui facciamo esperienza. Poi, sappiamo, come i ricordi della prima infanzia si fissano e le emozioni che provavamo da piccoli ci condizionano profondamente per tutto il corso della vita.

una modalità di risposta agli eventi che abbiamo imparato in famiglia.

Caratteristiche dell’ansia:

Uno psicologo che si trovi davanti un paziente che descrive un malessere dovuto all’ansia, deve considerare diversi fattori:

a) durata
Ci sono descrizioni di episodi che durano pochi minuti, con un picco acuto che tende poi a scendere rapidamente, e altresì racconti di episodi di ansia che durano diversi minuti o addirittura ore

b) presenza di stimoli scatenanti
Immaginiamo una persona che tema i cani e si trovi in una situazione di un parco pubblico dove un proprietario slega il suo cane. Questo potrebbe generare sintomi di intensa ansia, sebbene il proprietario rassicuro la persona terrorizzata

c) presenza di contenuti specifici dei fenomeni psicopatologici.
Quando quadri d’ansia non vengono individuati e curati precocemente, possono generare sintomi cronici. Possono strutturarsi inoltre modalità difensive della personalità atte a gestire l’ansia e controllarla, a livello subconscio.
Qui sotto elencate ci sono le principali manifestazioni che rientrano nei Disturbi d’Ansia secondo i manuali clinici di riferimento adottati dalla comunità scientifica

  1. insorgenza acuta senza stimolo scatenante: attacco di panico
  2. insorgenza acuta con stimolo scatenante: fobia sociale e fobie specifiche;
  3. quadro perdurante nel tempo con contenuti aspecifici: disturbo d’ansia generalizzato;
  4. quadro perdurante nel tempo con fenomeni psicopatologici specifici: disturbo ossessivo-compulsivo.

Nei prossimi articoli cercherò di approfondire ciascuno di questi quadri sintomatologici. Per ora concludo questo articolo sottolineando che uno dei rischi maggiori delle patologie collegate all’ansia è lo strutturarsi di una cronicizzazione degli stessi. Per questo motivo è importante, quando ci si rende conto di non riuscire a gestire l’ansia, rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta che possa aiutarti a individuare le caratteristiche della tua ansia e farti indicare il percorso o la tecnica per te più indicata.
Il mio studio professionale propone l’utilizzo di ipnosi, training autogeno , rilassamento progressivo di Jacobson, tecniche immaginative, tecniche cognitivo-comportamentali.
Bisogna ricordare l’importanza di una diagnosi specialistica accurata. Non aiutano diagnosi fai da te, che potrebbero forviare e generare convinzioni errate e contro producenti.