Tecniche immaginative

L’immaginazione è un efficace strumento per mettersi in contatto con il proprio mondo interiore. Apprendendo le tecniche immaginative, (visualizzazioni, lavoro sui sogni, ecc) si impara a conoscere sè stessi e ritrovare la via del benessere interiore.

Le immagini e i simboli sono una modalità molto efficace per aiutare la nostra psiche nella trasformazione e nel cambiamento.

Le immagini ci mettono in contatto in modo diretto con l’inconscio, mentre il verbale filtra ciò che viene dall’interno in base a schemi, copioni, influenze sociali e familiari che non permettono al puro contenuto psichico di emergere puro e senza contraffazioni.
Attraverso le tecniche immaginative si può calare in un momento specifico vissuto dal paziente, rappresentativo dei sintomi o delle sue caratteristiche di personalità. In questo modo il paziente è facilitato nel recuperare anche i dettagli di ciò che è capitato, i pensieri che aveva in quel momento, le emozioni che provava, le sensazioni corporee e gli impulsi ad agire. Quanto più la persona riesce a calarsi nell’immagine, tanto più può osservare con chiarezza la sua esperienza soggettiva. In tal modo il paziente racconterà ciò che sente in questo momento rivivendolo nel momento stesso in cui lo immagina.
Alcuni di noi hanno più abilità a visualizzare immagini mentali e riescono a crearle con grande facilità e definizione, per altri invece può essere più complicato. Ma la capacità immaginativa può essere allentata ed aiutata dal rilassamento.
Per prima cosa allora il paziente verrà aiutato a rilassarsi e a concentrarsi spostando l’attenzione dall’esterno all’interno di sé. Una volta ottenuto un buono stato di rilassamento, detto “messa in condizione” si potrà procedere utilizzando la tecnica immaginativa più adeguata.

Ecco alcuni esempi di applicazione di tecniche immaginative in alcuni specifici casi:

 

→  Paura di prendere l’aereo: si potrà guidare la persona nell’immaginazione delle diverse fasi necessarie per prendere un aereo, a partire dal mattino in cui si alza, fa colazione, prepara la valigia, prende il suo biglietto ecc.. La consegna sarà quella di interrompersi quando inizia ad arrivare l’ansia, e si assoceranno stimoli positivi a questa immagine.

 

→  Uno sportivo potrebbe sentire che le sue prestazioni in gara non sono allo stesso livello di quelle che riesce a produrre in allenamento. Gli chiediamo di visualizzarsi dall’esterno, in un momento in cui è in gara, per poter osservare come si muove il suo corpo, analizzandosi e cercando quali sono i particolari che non sono adeguati e da correggere. Potrà osservare ad esempio che come la sua mente non sia libera e orientata al presente, ma sia in avanti alla ricerca di possibili pericoli.

 

→  Se un paziente soffre di disturbo ossessivo-compulsivo che lo porta a pensieri ricorrenti e ad azioni ripetitive, si potranno analizzare meglio i contenuti dei pensieri, capirne i significati ed individuare strategie compensative o che aiutino a diminuire l’ansia, in modo da poter abbandonare le ossessioni.

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